La spada nella roccia è il simbolo per eccellenza della leggenda di re Artú. Eppure la storia del prodigio che consacra il giovane sovrano «per grazia di Dio» – entrata nell’immaginario collettivo fino a confondersi con la leggenda di Excalibur – non figura nei testi più antichi che raccontano le imprese del mitico re e dei suoi cavalieri ed è attestata per la prima volta solo nel Merlin di Robert de Boron, un’opera scritta intorno al 1200 la cui fonte di ispirazione era rimasta fino ad oggi sconosciuta. Questa indagine prende le mosse da un confronto fra il celebre episodio arturiano e un racconto molto più antico, incentrato su un pastorale infisso in una pietra tombale, che risale al tempo di Edoardo il Confessore, re d’Inghilterra e santo. Dai romanzi cortesi alle saghe nordiche emergeranno numerose storie di elezione che hanno per protagonisti giovani di stirpe regale in cerca di legittimazione, pronti a sfidare anche le forze oltremondane per conquistare magnifiche spade e completare la loro iniziazione eroica. Sarà così ricostruita una fitta trama di rimandi che restituirà uno scenario tanto più attendibile quanto più intricato, utile a gettare nuova luce sulla genesi di uno degli episodi più celebri di tutta la letteratura medievale.
Da queste basi ha preso vita l’incontro di domenica scorsa (18 Settembre) a Chiusdino, dove Francesco Marzella ha presentato il suo ultimo lavoro “Excalibur: la spada nella roccia tra mito e storia” (ed. Salerno) in una conversazione su storia e storie intorno alle spade nelle rocce con il prof. Andrea Conti, fondatore e Presidente della nostra Accademia e lo scrittore Luca Larpi docente e ricercatore di storia medievale.
Una splendida e ricca serata organizzata in collaborazione con la Biblioteca Comunale di Chiusdino.
A fine serata, il professor Conti ha consegnato il diploma e la spilla di Accademico ai due illustri ospiti e al dott. Francesco Stori e il dott. Marco Frati.
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